mercoledì 28 gennaio 2009

Pendolari stanchi... - 21-01-09


Fonte: DNews Bergamo del 21 Gennaio 2009

"Al Pirellone

Pendolari stanchi e infuriati
La protesta>>Ritardi costanti, freddo e sporcizia. Alla faccia del piano mobilità


>> Marco Bancone
Milano

Il nuovo orario ferroviario entrato in vigore il 14 dicembre da una parte, e il patto per la mobilità siglato lo scorso 11 novembre dall’altra, proprio non vanno giù ai pendolari e alle associazioni dei consumatori. Anzi. Il primo è considerato la fonte di innumerevoli disagi, e il secondo un “meccanismo improprio” volto ad alzare le tariffe senza elevare la qualità del servizio. Ragion per cui, circa una ventina di rappresentati dei coordinamenti dei pendolari, Federconsumatori e Acu (Associazione consumatori utenti) si sono dati appuntamento ieri pomeriggio davanti al Pirellone per protestare contro ritardi e disservizi in contemporanea con la riunione del Tavolo per il trasporto pubblico locale. Tra le richieste avanzate dai pendolari: la definizione di un nuovo
sistema di penali e di indennizzi, la predisposizione di un piano per superare l'attuale monopolio nel trasporto pubblico regionale, una normativa che tuteli i diritti degli utenti, la revisione degli orari ferroviari e, infine, la corresponsione di un indennizzo straordinario in forma di abbonamento mensile gratuito per i disagi subiti. Disagi, a sentir loro, praticamente quotidiani e sistematici. «Treni sovraffolltai, lenti, in ritardo e, in questa stagione, anche freddi. Non siamo più disponibili a sopportare questo silenzio», spiega Giacinto Brighenti, presidente regionale di Federconsumatori e pendolare. «La situazione è pessima e da dopo dicembre è persino peggiorata, con episodi che mettono in pericolo anche la sicurezza dei viaggiatori», spiega Roberto. «Un treno della Milano-Bergamo settimana scorsa è rimasto fermo fuori dalla stazione di Lambrate per 90 minuti e i passeggeri, esasperati,
hanno aperto le porte e sono scesi. Un rischio non indifferente». E ancora: «In due settimane sono rimasto fermo per 50 minuti per ben due volte dopo Treviglio». Non sembra passarsela meglio neanche la Milano-Monza: «Treni costantemente sovraffollati, con gente stipata per tutta la durata del viaggio», racconta Claudio. Ma la lista potrebbe essere infinita: «Tre giorni fa la Milano-Como aveva sette carozze, e tre erano chiuse. Certe cose ti fanno proprio arrabbiare», esclama Alfonso. Mentre per Osvaldo, «da Bergamo a Monza i treni viaggiano perennemente con 20-30 minuti almeno di ritardo». La maglia nera però, forse spetta alla linea Seregno-Milano San Cristoforo. Almeno secondo quanto racconta Francesco: «Ci comunicano all’ultimo minuto, mentre aspettiamo in stazione, che il treno è soppresso. Così per andare in Università devo prenderne un altro per Sesto, e poi saliire sulla metro e scendere a Romolo». <<
Disservizi
La minaccia dell’assessore:
«Io non firmo quel contratto»
>> Anche l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Catta­neo, sembra comprendere le ragioni dei pendolari e, questa volta, a Trenitalia non le man­da proprio a dire. «In queste condizioni non firmo il con­tratto il 31 gennaio», ha annun­ciato ieri al Pirellone. «Oggi avrei voluto essere qui per dire che il servizio è migliorato, ma purtroppo non è così». Non manca neanche il riferimento alla vicenda Alitalia: «Da sta­sera ho capito che dobbiamo cominciare a pensare ad un piano B anche per Trenitalia» che «non può pensare di rice­vere più soldi e non dare mag­giore qualità al servizio. Siamo pronti a mettere sul tavolo il 40-50% in più di risorse, ma deve essere garantito un servi­zio decisamente migliore ri­spetto a quello fornito fino ad oggi». Immediata la replica di­rettore regionale di Trenitalia, Giancarlo Laguzzi: «Non fac­ciamo niente senza danè, non vogliamo fare servizi senza contratto. Siamo in grado di fa­re quello che una regione ci chiede scrivendolo». << M. B"

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