giovedì 24 dicembre 2009

3 GIORNI DI NEVE - The 3rd DAY AFTER

3 GIORNI DI NEVE - The 3rd DAY AFTER



Un Uomo correva nella neve, gli arrivava quasi in vita. Aveva rinunciato ad un posto di scritturale a Milano Centrale per avvicinarsi a casa. E cosi' aveva lasciato l'ufficio per diventare responsabile di un posto di blocco. I treni non si dovevano fermare. I treni non si potevano fermare. Aveva appena salutato, da poco, la sua Famiglia: una giovane donna, molto graziosa, con un bacio e i bambini che dormivano ancora, con una Carezza. La neve cadeva copiosa in un turbinio che ti chiudeva gli occhi e ti raschiava la pelle.
Bisognava manovrare gli scambi.



Qualche fiocco inizia a cadere la sera prima e poi durante la notte ma senza resistere. Il giorno dopo la nevicata "si organizza fino al primo pomeriggio e poi si scatena".
Il traffico sulle strade inizia ad essere in crisi e, cosi’, anche i treni.
I primi viaggiatori e pendolari, arrivati in stazione per il viaggio di ritorno pomeridiano e serale del rientro a casa, si trovano in una situazione gia’ completamente senza controllo. I treni, presentano a Lambrate, forti ritardi ed iniziano ad essere soppressi. La gente si accalca a prendere qualsiasi treno utile per arrivare a destinazione.
Uno dei treni per Bergamo, doppio, quelli che non fermano piu’ a Treviglio Ovest, viene, comunque, preso d’assalto. Qualcuno chiede di fermare a Treviglio ma, anche nella crisi, manca la sensibilita’ e la lucidita’ o il “coraggio” per prendere la decisione.
Cosa sarebbe successo a Pioltello se, per caso, anche qualche esiguo treno del passante non fosse piu’ passato? Come ricoverare una folla di persone lontane chilometri da casa in una stazione con una piccola sala di aspetto, con una stazione nuova ancora in fase di costruzione ed inaccessibile e con le strade completamente inagibili? Le persone sono accalcate nei sottopassaggi per trovare un minimo riparo.

E' vero il concetto di metropolitana puo' essere un buon concetto ma, forse, non tanto in regioni dove quando fa freddo lo fa veramente e, forse, non dovrebbe essere applicato in maniera cosi draconiana come e' stato fatto in alcune nuove stazioni dove non esiste alcuna struttura di ricovero ed alcuna copertura. Le fermate, infatti, non si trovano in mezzo ad una grande citta’ popolata come normalmente in una linea di una metropolitana urbana.
In ogni caso il treno per Bergamo parte e parte della gente rimane giu’ con il controllore che urla di non bloccare le porte con le mani (e, forse, ha anche ragione).
Il rischio, con le banchine piene di neve, e' che qualcuno scivoli e vada a finire sotto le ruote del treno...
La calca e’ assurda.
Alla fine per tutte le persone che gravitano intorno al bacino di Treviglio, che riuscivano a trovare uno "sfogo" con la doppia possibilita’ delle due stazioni, ora non esiste alcuna alternativa se non arrivare a Treviglio Centrale.
E’ come in un sistema informatico dove, fino a ieri, era esistita la possibilita’ di avere una funzione di “backup” nel fatto di avere un datacenter simile e vicino che, in caso di crisi del primo, inizia a compensare in parte anche il traffico dell’altro. Ora no, se cade quello rimasto, tutto va in crisi.
Perche’ si rinuncia a tutto questo? Per recuperare un minuto in condizioni di normalita’ (se non esiste alcun ritardo) ma, in queste condizioni, con un treno in ritardo di novanta minuti ... La ragione non trova spazio nella “rigidita’ del freddo intenso”.

A Pioltello la gente aspetta sotto la neve il primo treno che passa. Gli annunci si rincorrono e una parte della gente pure, passando da una banchina all’altra. Altri completamente bagnati non si muovono piu’ dal sottopassaggio e dalle scale. E’ difficile salire e scendere. Speriamo che non succeda qualcosa. Alla fine arriva un treno dal passante. Sembra quasi che si sia vinta una battaglia, la gente e’ contenta. Il treno e’ uno di quelli nuovi, tipo Malpensa Express, caldo, funzionale e comodo. Il bacino di Treviglio non e’ abituato a queste cose, se non per qualche treno per Cremona. Guardando bene, pero’, anche su questo treno qualche idiota e stronzo (usiamole giuste le parole quando servono...) ha iniziato la sua personale azione di “sabotaggio” con scritte (che qualcuno ha cercato di cancellare) ed insozzando i sedili piu’ periferici con i piedi in modo sistematico, passando tutta la superficie con cura, ed intenzionale, ma come si fa ad arrivare ad appoggiare i piedi fin li.

Le fermate si susseguono, tutte, ed arriva anche Treviglio. La neve cade copiosa. Gli annunci dicono di non guardare i tabelloni elettronici e le indicazioni contenute perche' non aggiornate o errate. Il passante per Bergamo non funziona, se qualcuno deve continuare..., forse, fa bene a vedere di trovarsi una camera in un albergo.

Io cammino...


Secondo giorno. La mattina a Treviglio Ovest i tabelloni indicano i primissi treni della mattina soppressi, i secondi in forte ritardo e, poi, dopo le nove “e qualcosa”, tutto soppresso. Alcuni treni , quindi, potrebbero passare. In realta’ gli annunci sonori, che si sentono solo all’esterno della stazione (perche’ all’interno non sono attivi) e che, nei giorni precedenti, non funzionavano nemmeno all'esterno creando grandi disagi, confermano presto che il passante non funziona e che, forse, arrivera’ un treno per Bergamo con grande ritardo.
Nessun notizia per l’unico treno per Milano con fermata alla stazione di Treviglio Ovest (l’unico rimasto e grandemente frequentato perche’ comodissimo per l’orario ma non in quanto tale). Nel cartellone elettronico orario sembra esserci e senza alcun ritardo e la gente aspetta finche’ qualcuno, in assenza di notizie, con il tempo che scorre e l’orario ormai ampiamente passato, va verso la stazione di Treviglio Centrale.

Alla stazione di Treviglio Centrale il cartellone principale non funziona.



Gli avvisi sonori avvertono di non guardare gli altri schermi in quanti non attendibili. Molte persone non sono neppure venute viste le condizioni delle strade, la neve che cade senza sosta e, quindi, la possibilita’ che il giorno sia ancora caratterizzato da nevicate intense.



La gente e' raggruppata fuori, a ridosso della stazione oppure nei locali interni. Le banchine sono deserte.





Durante il giorno, nel pomeriggio, a poco a poco la neve si trasforma arrivando ad essere sempre piu' liquida. Verso sera, intorno alle 18:30, piove. questo fa tirare un sospiro di sollievo a molte persone ed, anche, ai pendolari.

Mattina del giorno dopo: stazione di Treviglio Ovest. La mattina del giorno dopo alla stazione di Treviglio Ovest non c'e' alcun dubbio. Il passante non funziona e un successivo annuncio dice che la circolazione e' sospesa almeno fino alle 10:00 a.m.
E lo testimonia anche un treno bloccato sull'entrata della stazione, sul lato verso Treviglio Centrale e Milano.



Le persone sono sul piazzale esterno della stazione e stanno discutendo sul da farsi, soprattutto tutti quelli che devono prendere i treni per Bergamo. Le persone sono nervose. Alcune rimangono, comunque, sulla banchina per la direzione Bergamo, quasi in attesa dell'arrivo di un treno improbabile





Qualcuno uscendo cade sulle scale non pulite sulla parte di stazione che da sulla piazza.



Al contrario le scale del sottopassaggio sono state abbastanze ben pulite. Forse i molti incidenti degli anni passati hanno insegnato qualcosa. Ma perche' non impegnare qualche soldo per  mettere una copertura e perche' non evitare di fare costruire ancora dei sottopassaggi di quel genere completamente inadatti per garantire accessibilita' e sicurezza in un clima freddo.

I viaggiatori, pendolari, raggruppati sul piazzale esterno, discutono sulla situazione. La notizia, che tutto e' completamente bloccato, non lascia spazio a molte possibilita'. Qualcuno parla con rabbia di pulman sostitutivi. Coloro che sono li per l'unico treno per Milano vanno subito a Treviglio Centrale.
In realta' qualcuno, pensando e non conoscendo bene ancora l'orario, e' arrivato dalla stazione di Treviglio Centrale sperando di trovare a Treviglio Ovest qualche treno in partenza per Milano. Allo stesso tempo anche viaggiatori, arrivati dalle altre relazioni Venezia e Cremona, sperano (aldila' del passante per Bergamo che non funziona) di trovare qualche treno per Bergamo che arriva da Milano.

Purtroppo la situazione e' uguale in entrambe le stazioni: la circolazione dei treni e' sospesa e non si sa' quando riprendera'. La presenza di formazioni di ghiaccio sulle linee elettriche e aree non permette il transito dei treni.
A Treviglio Centrale la piazza e' invasa di automobili e persone che formano uno strano miscuglio irregolare.













Gli ultimi arrivati chiedono per capire. Gli avvisi sonori continuano a dire di non guardare i tabelloni elettronici. Il tabellone centrale e' completamente vuoto come il giorno prima. Sul piazzale della stazione, pero', c'e' molta gente e l'interno della stazione e' affollato all'inverosimile. La pioggia della notte ha, infatti, fatto pensare a molti viaggiatori, che la mattina non ci sarebbero stati problemi. Invece il traffico ferroviario e' completamente bloccato.





Sulle banchine, insieme a due treni a lunga percorrenza bloccati, poche persone che si guardano in giro o fanno telefonate.






Nel frattempo le persone sul piazzale interno urlano e sono nervose. Qualcuno ha cercato di parlare con i ferrovieri nella palazzina vicina all'edificio principale della stazione. E' giunta, inoltre, anche la notizia che arriveranno due pulman sostitutivi per Bergamo ma come faranno a portare tutte le persone. La folla si fa sempre piu' rumorosa. Il tempo passa, ognuno fa i suoi conti (anche se arrivasse quasi subito un treno, io arriverei in ufficio come minimo oltre le undici ma la possibilita' del treno non c'e'). Molta gente torna a casa.




L'Uomo nella neve ha sbloccato e manovrato il cambio manualmente. Il treno passera' regolarmente anche oggi...
Quell'Uomo era mio Nonno.
Sto camminando verso casa. In molte occasioni ho pensato che i miei Cari mi fossero vicini, anche mio Nonno. Forse stiamo camminando insieme ora, io sorrido e anche Lui.
Grazie Nonno per l'esempio che mi hai dato anche stamattina.


23 Dicembre 2009
Fabio in mezzo al Comitato Pendolari della Bassa Bergamasca



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